Palazzo De Andreis

Ferentino da terraeliberta/ferentino_storia.htm

… si identifica con quella di tanti altri centri della Ciociaria le cui origini si confondono con la leggenda o la mitologia.

Ferentino, città ernica, conserva ancora ben visibile la cerchia di mura poligonali pelasgiche, lunga circa due chilometri, che proteggeva la comunità risalente ai secoli VIII-IV a. C. E’ posta su un’altura ben fortificata, in posizione strategica sulla sottostante valle del Sacco, dove scorreva la principale via di transito tra Roma e la Campania, la via Latina (odierna strada statale Casilina); e gli avvenimenti storici di cui fu testimone la città debbono essere messi in relazione con la sua posizione adiacente tale strada.

Nel 306 a. C. Ferentino, come Alatri e Veroli, ebbe da Roma il privilegio di conservare proprie leggi, possibilità di imparentarsi con i Romani, rimanere nella Confederazione Latina. Dalle Storie di Tito Livio si apprende che nel 211 Ferentino, Anagni e le loro campagne furono devastate dall’esercito di Annibale. Nel 195 a. C. Ferentino godeva, insieme ad Alatri e Veroli, il privilegio dei diritto latino che l’annoverava fra i Municipi romani. Con la guerra sociale degli anni 98-91 a. C. alla città fu concessa la cittadinanza romana e venne iscritta alla tribù “Publilia“, nome di una famiglia romana di cui fu particolarmente noto Publilius, padre della seconda moglie di Cicerone. Da questo momento, per tutta la durata dell’impero Romano, la vita di Ferentino si svolge in pace e nel benessere.

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