La tipologia costruttiva di Porta S. Maria suggerisce di datarla alla fine del II sec. a. C. Costruita in opera quadrata, Porta S. Maria è costituita da un cortile rettangolare (m6,95 x 6,60), al quale si accede da due porte con luce di circa m 4,20 e chiuse da arcate a tutto sesto con doppia ghiera di conci radiali. La porta esterna (est) è spessa m 1,70 e quella interna (ovest) è spessa m 1,10. Il lato nord del cortile si appoggia al pendio della collina; il lato sud invece, è la prosecuzione del circuito murario difensivo. La camera rettangolare veniva usata forse come sede del corpo di guardia e in caso di assalto come propugnaculum, baluardo di difesa che intrappolava gli assalitori qualora fossero riusciti a sfondare la porta esterna. La strada, in forte pendenza che attraversa i due fornici noti anche come “Archi di Casamari” è ancora oggi carrabile, e lungo i muri che raccordano le arcate, spuntano protetti dall’asfalto i bianchi basoli della pavimentazione romana. Parte della cinta muraria antica è che fiancheggiava i due fornici è andata distrutta, altra ristrutturata in epoca posteriore; inoltre è andata completamente perduta la struttura superiore delle arcate, sì che della porta è oggi possibile ammirare in pienezza l’armonia geometrica delle sole strutture di sostegno.
Nel settore sud-est delle mura si apre la Porta S. Maria, detta Casamari, probabilmente perché da essa si diparte la strada che collegava la città con il territorio verolano e con Cereate Marianae, l’odierna Casamari, detta anche Porta Maggiore, per la vicinanza con la chiesa di Santa Maria Maggiore. La porta si presenta costruita in opera quadrata con due archi a tutto sesto con conci radiali a doppia ghiera, che si innestano perpendicolarmente al muro di cinta, secondo il sistema difensivo delle omeriche porte “Scee” o “sinistre”. Tali accessi erano costruiti in modo che il nemico assalitore veniva a trovarsi in condizioni di notevole svantaggio poiché, per raggiungere la porta non solo doveva percorrere una strada in salita, ma era costretto a volgere il fianco destro, non protetto dallo scudo alla difesa arroccata sulle mura.