Alfonso giorgi(17 marzo 1824 – 31 marzo 1889), studioso ricercatore della città di Ferentino. Gonfaloniere e Sindaco. Cugino di Achille Giorgi, nacque a ferentino da Felice ed Anna, Avanzi, famiglia di ricchi proprietari terrieri. Studiò presso il Collegio martino Filetico e a Roma, dove frequentò i corsi di giurisprudenza. La sua entrata in politica fu abbastanza normale giacchè la cosa pubblica a Ferentino era gestita da un ristretto numero di famiglie appartenenti al ceto benestante, che, manovrando le leve del potere locale, provvedevano a salvaguardare gli interessi della classe alla quale appartenevano. Il Giorgi fu consigliere comunale fin dal 1850, consigliere provinciale nel 1856 e gonfaloniere nel 1857, carica che tenne fino al 1869. A lui si deve la costruzione dell’acquedotto che nel 1867 fece zampillare la prima fontana sull’acropoli della città. L’opera più meritoria del Giorgi fu lo studio, la ricerca e la conservazione nel proprio palazzo di un’importante collezione lapidea, visitata e studiata da Teodoro Mommsen che fu subito suo ospite; lo studio e la catalogazione di importanti reperti rinvenuti nei pressi del Testamento di Aulo Quintilio e la relazione che fece iscrivere la chiesa di S. Maria Maggiore tra i mpnumenti nazionali. Fervente papalino, nel 1863 fu nominato da Pio IX cameriere d’onore di cappa e spada, non accettò mai l’idea che l’unità d’ Italia fosse un fatto irreversibile. Quando furono ammainate le insegne pontificie dagli edifici pubblici si ritirò in sdegnoso volontario esilio domestico: malgrado ciò il 3 settembre 1886 venne eletto Sindaco. Durante il suo mandato fu costruito il nuovo mattatoio comunale, completata la realizzazione del cimitero, avviata dal cugino Achille , e progettata una rete fognaria. Morì all’età di 65 anni e fu sepolto nel cimitero cittadino.